Con il termine “emarginazione” indichiamo uno status o condizione, individuale o collettivo, di esclusione dai rapporti sociali, che può giungere fino alla negazione dei diritti civili stessi. Oggi, ciò che più di ogni altra cosa muove l’emarginazione giovanile è il rifiuto per la diversità. Già a partire dall’età adolescenziale, i ragazzi tendono infatti ad essere tutti omologati, vestono allo stesso modo, ascoltano la stessa musica e si esprimono in modo uguale, per non essere isolati o addirittura derisi dai loro coetanei. Crescendo però, l’emarginazione può portare a conseguenze ben più gravi, non frequentare determinati luoghi oppure divertirsi in modo differente dagli altri, implica il più delle volte l’essere etichettati come “perdenti”…ma spesso tale prezzo risulta troppo alto da pagare, per cui il ragazzo considerato appunto diverso, decide di aggregarsi alla massa, lasciando quella diversità ad altri. A questo punto tutto ciò che prima era ai suoi occhi sbagliato, ora che è circondato da tanti “amici” e da tante attenzioni, diviene quasi giusto e giustificabile…! In realtà, le cose sono fortunatamente ben diverse da come ci appaiono, chi possiede delle limitazioni non è l’emarginato ma chi emargina, poiché precludendosi la possibilità di conoscere, limita la sua stessa esistenza con le proprie mani, ed allo stesso modo, la felicità di coloro che negano la propria personalità per assomigliare a quella degli altri è fittizia, mentre la felicità di coloro che rispettano il proprio modo d’essere è autentica…! Dunque non serve essere uguali, ne tanto meno serve emarginare la diversità, perchè è proprio quest’ultima che ci rende più ricchi e ci migliora!!!